La vera forza non è vincere, ma decidere di non arrendersi

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La testimonianza di Jacopo

 

Il Linfoma di Hodgkin è un tumore del sangue molto diffuso tra i giovani.

Mi chiamo Jacopo Juri e sono uno di quelli che stanno combattendo un cancro che più dell’80% dei pazienti sconfigge, solitamente nel giro di 6 mesi, mentre io combatto da più di dieci anni. Dieci anni di chemio, radio, trapianti, sperimentazioni ed effetti collaterali tra cui malattie autoimmuni e malattie della mente.

Ho citato una grande percentuale di pazienti che resta il nostro esempio, il nostro desiderio e la nostra speranza, ma è alla restante piccola percentuale che voglio dedicare questo ringraziamento. Ai parenti dei nostri angeli, in cielo come in terra. Mi stanno scrivendo tanti amici che non sentivo dalle elementari. Oltre a familiari, parenti stretti e lontani, amici fisici e virtuali, vecchi e nuovi medici, infermieri, colleghi di sfighe (Linfoamici ONLUS), pazienti di guerre parallele… soprattutto mi scrivono mamme, papà, sorelle, fratelli, nonne/i, fidanzate/i e mogli/mariti di persone che non ci sono più ma che hanno combattuto sino all’ultimo. Ecco: questi ultimi mi danno una forza incredibile, mi emozionano, mi fanno piangere anche se non ho più lacrimazione.

Io ne ho persi tanti di amici in questi dieci anni, a partire da Alex (la cui famiglia ha continuato con la sua Beat Leukemia) che è stata proprio la prima persona seduta accanto a me alla mia prima chemio al mio primo day hospital al Policlinico. È un disilludente dato di fatto (o statistico in termini clinici) che non tutti i soldati tornino a casa. Ma non sempre è quello che conta: seppure io spesso ammetta di non essere forte, di non farlo con forza ma solamente per forza, come ci ha insegnato allora e continua ad insegnare ora l’angelo Giacomo “La vera forza non è vincere ma decidere di non arrendersi”. Sono certo che la battaglia di ognuno è servita, serve e servirà alla battaglia del prossimo.

Così come la mamma di Giacomo, altre persone che sono state vicine a questi angeli, anziché rinchiudersi e dimenticare, si danno da fare in privato o tramite associazioni stando accanto agli altri guerrieri, di oggi e di domani: e così i loro guerrieri continuano a vivere tra di noi, dentro di noi e per noi. E noi per loro. E loro sono essenziali, parallelamente ai medici che prendono decisioni per le nostre vite, e agli infermieri che cercano di renderci lievi le giornate in ospedale.

È incredibile come da eventi di grande sofferenza possa generarsi tanto amore, ed è proprio quell’amore che ci aiuta a sensibilizzare: in questo mi sono state di supporto Vorreiprendereiltreno Onlus, che diffonde i nostri messaggi, e ADMO, grazie alla quale posso ancora condividere la mia vita con le amicizie nate nei corridoi dei centri trapianti.

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