“LUCEMIA”: AL TORINO FILM FESTIVAL UNA STORIA CHE FA BENE AL CUORE
Il film documentario, prodotto dalla torinese Zenit Arti Audiovisive, in collaborazione con Rai Cinema e con il Piemonte Doc Film Fund, entra in contatto, senza mediazioni, con la sfera intima e segreta di ciascuno, avvicinando, con forza, lucidità e delicatezza, al tema della malattia, e al tentativo e alla possibilità di conviverci. Il titolo del film Luce Mia è un gioco di parole per rappresentare la leucemia e nasce come atto terapeutico di Lucio Viglierchio (35 anni) autore, regista e protagonista del film che ritorna sui luoghi delle sue terapie per capire e ripercorrere quello che gli è accaduto (nel 2010 gli è stata diagnosticata una leucemia mieloide acuta), deciso ad affrontare la paura per ritrovare una parte di sé.
Un racconto cinematografico, con una struttura intensa, che si sviluppa attraverso un preciso e coraggioso filo narrativo e riflette sulla vita e sulla morte, raccontandole in diretta, dal punto di vista dei pazienti, nel confronto con la malattia, con l’ospedale, con le emozioni, con la vita. Ed √® proprio durante le riprese che si sviluppa la profonda amicizia tra Lucio e Sabrina, una storia universale di un legame che nasce, cresce e vive sotto lo sguardo interno ed emozionale della cinepresa. Lo spettatore viene accompagnato, delicatamente, in uno spazio difficilmente accessibile (l’ospedale, la stanza di isolamento), sia attraverso il percorso clinico di una malattia oncologica, ma anche tramite l‚Äôinevitabile confronto dei protagonisti sul mutamento del corpo e della propria anima, sui luoghi che li hanno accolti, sulle relazioni umane che si sono create all’interno di quelle stanze. Un modo per testimoniare la difficolt√† di un percorso, ma anche per ripensare all’approccio alla vita durante e dopo la malattia.¬†Nel corso della storia si assiste alla viva testimonianza di come la leucemia possa mutare fino a diventare qualcos’altro: LUCE MIA.
LUCE MIA √® un viaggio dentro, attorno e fuori dalla malattia, la malattia come percorso, come motore di cambiamenti radicali e come momento per ripensare a noi stessi e a come stiamo al mondo ‚Äì introduce cos√¨ il suo primo lungometraggio Lucio Viglierchio autore, regista e protagonista della storia – L‚Äôintento del documentario √® quello di diventare uno strumento di riflessione e di confronto per tutti coloro che affrontano il dramma di una malattia mortale. Affrontare le cure, riabituarsi alla vita, accettare il cambiamento, convivere con la paura, interagire con i medici, tutelare i propri cari, sono tutti temi che creano una sorta di caleidoscopio emotivo del film. Il progetto mi ha offerto la possibilit√† di tornare sul luogo di tanta sofferenza, questa volta apostolo di speranza tra persone che stanno combattendo la stessa battaglia. Il vero unicum del progetto rimane il punto di vista personale e assolutamente interno della mia storia, dato dal mio precedente ricovero, che consente al film di rimanere sempre in bilico tra un approccio riflessivo ed emotivo.
LUCE MIA √® anche un progetto transmediale. Dal film nasce un percorso parallelo che insegna a #nonaverepaura. Dalla pagina – www.nonaverepaura.it – si ha accesso al BLOG – www.lucemia.it che ha accompagnato la realizzazione del documentario, raccontando in diretta l‚Äôesperienza di Lucio e Sabrina, i protagonisti della storia. Sempre dalla medesima pagina si giunge anche al WEB DOC – www.lucemia.it/webdoc che raccoglie testimonianze di medici, referti e diagnosi, analisi e risultati del percorso di Lucio. Un luogo virtuale in cui trovare informazioni a carattere medico/scientifico sulla leucemia e risposte alle domande pi√π frequenti.
Marta Franceschetti, ufficio stampa Zenit Arti Audiovisive per “LuceMia”