Educare alla donazione
L’imperativo che si sono poste le associazioni Admo, Fidas e Avis √® uno soltanto: educare alla donazione. Sia sangue o midollo, ci√≤ che conta √® diffondere la cultura che guarda agli altri nel momento del bisogno, quello fondamentale, in cui la vita potrebbe venire meno. Mercoled√¨ mattina all’Istitituto d’istruzione superiore del Cossatese e Vallestrona alla frazione Picchetta di Cossato si √® svolto un incontro fra le associazioni, gli studenti delle classi quarte e quinte e la direzione della scuola.
“Sensibilizzare sulla donazione di sangue e di midollo osseo nelle scuole √® un progetto che stiamo portando avanti da anni – spiega la portavoce Rondon, promotrice dell’iniziativa -. Mercoled√¨ abbiamo proiettato delle slide con l’intervento della dottoressa Loretta Leardini che ha spiegato la parte scientifica, dopo c’√® stata la parte pi√π umana, presentata dai volontari Fidas con Nicoletta Latorre, da me per Admo, come presidente del comitato ‘Beatrice Rondon’ di Cossato, e da Fabio Cacciati che ha portato la sua testimonianza, avendo ricevuto midollo, come ricevente. Andiamo nelle scuole per sensibilizzare i ragazzi sul tema, ma anche per una reale necessita di sangue e di midollo, per far fronte a tutte le malattie onco-ematologiche. Ringraziamo la dottoressa Leardini per la sua disponibilit√† e la dirigenza dell’Istituto cossatese che ha aderito con entusiasmo alla nostra proposta”.
Mercoled√¨ prossimo l’iniziativa verr√† presentata nella sede di Vallemosso, presso il Liceo di scienze applicate. “Stiamo facendo il possibile per diffondere il messaggio – aggiunge Latorre -. Seguo Fidas da una decina di anni, ma per me √® la prima volta che entro in contatto con un contesto scolastico e devo dire che ne sono uscita entusiasta. I ragazzi sono stati tutti attenti e hanno posto domande molto intelligenti. Io, invece, ho raccontato la mia esperienza, come sono arrivata a donare sangue e plasma. Tutto √® iniziato quanto mio padre √® stato male ed aveva avuto bisogno di una trasfusione. Le urgenze per√≤ avevano dovuto dare la priorit√† ad altri pazienti e lui, nonostante avesse poi ricevuto la donazione, √® mancato. In seguito al fatto, mia figlia avrebbe voluto diventare donatrice. Come mamma ho sentito il dovere di accompagnarla e al tempo stesso anch’io ho fatto gli esami. Alla fine io sono risultata idonea e lei no. Da quel suo ‘mamma dona per me’, ho iniziato a farlo e, salute permettendo, continuer√≤. Certo, ci sono regole precise a cui ci si deve attenere per donare sangue, ma si pu√≤ fare e pure con molta serenit√†. Quello che chiediamo √® di avvicinarsi alla donazione, di conoscere, di parlarne in casa. Di solito ci si interessa solo se sorgono casi di necessit√† in famiglia, come √® accaduto a me – conclude -. Invece √® importante diventare sensibili, donare, anche senza dover necessariamente passare attraverso un’associazione, come le nostre. Si pu√≤ donare direttamente, contattando le strutture sanitarie”.
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