Un presidente AVIS donatore di vita
Vi racconto la mia storia.
Mi chiamo Matteo e ho 33 anni. Mi avvicino ad AVIS dal 2010 come collaboratore e nel 2013 entro in consiglio direttivo come vicepresidente. Nel marzo 2017 una nuova sfida, assumere un incarico così importante per la mia città, per tutta la comunità livornese, Presidente di AVIS Livorno. Nel frattempo “colleziono” 60 donazioni tra sangue e plasma e ogni volta, quella magica emozione, l’emozione di aiutare il prossimo.
Recentemente una notizia incredibile, ricevo LA telefonata che mi sconvolge la vita (naturalmente in modo positivo): “Gentile Matteo, deve nuovamente recarsi presso il nostro centro, dalle ultime analisi eseguite è risultato compatibile al 100 %, per la donazione di midollo osseo”. Che dire, comincio ad andare in su e in giù per la stanza e non ci capisco più niente, sento solo il cuore che batte forte: boom-boom. E da li, solo cose belle. Eseguo tutte le analisi di rito, colloqui coi medici e consensi. Sono pronto, sto bene, adesso è l’ora di salvare la vita a chi aspetta le mie cellule staminali. Il giorno della donazione ero un po’ agitato, è normale, ma il pensiero era sempre lo stesso, lei o lui, aspetta me, quindi devo sbrigarmi e devo metterci tutto me stesso!
La raccolta, da sangue periferico (circa 4 ore di aferesi, del tutto identica  ad una donazione di plasma), ha un risultato strepitoso. Milioni di cellule immature, anzi le chiamerei progenitrici (le cellule che creano le altre cellule), sono super belle, pronte per partire verso il luogo di destinazione. Che gioia!
Negli ultimi sette anni di mondo associativo AVIS, ho girato tutte le scuole superiori della mia città, invitando i giovani a provare che cosa voglia dire donare il sangue e descrivendo le emozioni che si percepiscono. In queste occasioni, grazie alla presenza di ADMO Livorno, portavo sempre il mio esempio “Ragazzi, quando andrete a donare la prima volta, ricordatevi di chiedere un prelievo in più e richiedete l’iscrizione al registro italiano dei possibili donatori di midollo, è importante. Solo 1 su 100.000 risulta compatibile. Anche io ormai sono anni che sono iscritto, ma purtroppo non mi hanno mai chiamato”.
Beh si, l’ultima parte del mio discorso la devo assolutamente aggiornare. Non c’è che dire.
“Finché esiste un donatore, esiste anche un’opportunità di vivere. L. Massa”
Un abbraccio a tutti e una strizzata d’occhio a tutti i giovani che leggeranno il mio messaggio.
Matteo