Donare, puro atto d'amore

 In DONARE, Un po' di noi agli altri

Si chiude con queste parole il nuovo spot ADMO, trasmesso dalle emittenti televisive locali e cliccatissimo su YouTube. Un cortometraggio di tre minuti che fa riflettere.

 

Il sorriso di un bambino irrompe dolce e pieno di vita. Un bambino che gioca, canta, balla, regala parole cariche di amore alla sua mamma. E prima di addormentarsi le sussurra il suo sogno più grande: “Mamma, io da grande voglio vivere…”. Pochi minuti per raccontare il valore della vita ma, soprattutto, l’importanza di avere l’opportunità di viverla. È questo il nuovo spot per ADMO, trasmesso dalle emittenti televisive locali di tutt’Italia (grazie al patrocinio del Ministero della Salute e del Centro Nazionale Trapianti) e con all’attivo migliaia di visualizzazioni su YouTube. Nato da un’idea di Loredana Ranni, giornalista e responsabile nazionale della comunicazione di ADMO, e da quattro giovani, amici e professionisti che si sono uniti per dare vita a un cortometraggio sul tema della donazione o, meglio, sul tema della vita: dal talento di Marco Radice, tecnico video, Luca Ramelli, sound designer, Alessandra Felletti, doppiatrice, e me, Roberta Miconi, addetta alle pubbliche relazioni di professione, producer per questa occasione. Volevamo che pochi e semplici frame trasmettessero una grande carica emozionale: per questo abbiamo scelto il piccolo Alessandro Nicola, 6 anni, attore ‘per caso’ e vera energia positiva, grandi occhi pieni di luce che colpiscono ed emozionano. Volevamo, infatti, che a parlare fossero i suoi gesti e lo sguardo di chi si affaccia alla vita con le speranze e i sogni ancora intatti. Tre minuti di immagini, parole e musica per sensibilizzare su un tema delicato, poco conosciuto e compreso, che a molti fa paura. Perché tutto ciò che non si conosce spaventa. E la malattia disarma. Lontano dagli occhi e lontano dal cuore: spesso è più semplice non sapere o ignorare ciò che accade a milioni di persone intorno a noi, pensando alla vita e alla salute come a qualcosa di scontato e accessibile a tutti. Lo spot ADMO ‘Voglia di vivere’ è un messaggio che vuole arrivare chiaro e forte al cuore, per informare e sensibilizzare sul tema della donazione.

Meditate gente, meditate

Si tende a pensare, senza una reale ragione, che una malattia legata al trapianto non possa appartenere al mondo dell’infanzia: è naturale che i bambini diventino grandi e, quindi, possano fantasticare sulla loro vita da adulti. Ma non è così. Fin da piccoli, tanti bambini sono costretti a relazionarsi con medici e malati, a trascorrere molto del loro tempo in ospedali e ambulatori. Se i genitori che stanno al fianco di questi bambini, però, riescono a non perdere la fiducia nella solidarietà di persone sconosciute, a credere che – per un amore assolutamente disinteressato – c’è qualcuno disposto a donare una parte di sé, questi genitori possono portare i loro figli ad affrontare la malattia con un senso assolutamente positivo. C’è bisogno, oggi più che mai, di far crescere nei giovani – nel nostro futuro, quindi – il senso del donare, una coscienza solidale. Da questi presupposti nasce il cortometraggio ‘Voglia di vivere’. Il filmato racconta di un bambino malato che, comunque, vive il suo quotidiano (al di fuori dell’ospedale) nella più consueta normalità. Gioca, fantastica, sogna chi potrebbe diventare e che cosa potrebbe fare da grande. Racconta i suoi progetti di adulto alla madre, una presenza silenziosa ma che si percepisce talmente rassicurante da riuscire a far vivere al bambino la propria malattia in modo positivo: il figlio ha bisogno di un donatore per continuare a vivere, per diventare adulto (lo si apprende dalle parole che concludono il filmato), ma la madre è sicura della solidarietà che uno sconosciuto gli offrirà. E questa certezza – come s’intuisce – è ciò che comunica al figlio. Perché quando il piccolo prima di addormentarsi le dice: “Mamma, io da grande voglio vivere…” lo fa rivolgendole un sorriso aperto e sereno. Una forte antitesi tra la positività delle immagini (il futuro) e la negatività del testo (il presente), enfatizzato dal ritmo del filmato, che crediamo possa avere sullo spettatore un grande impatto emotivo, sottolineato dalla voce femminile e dalle scritte in sovraimpressione che chiudono il video.

“Immagini, parole e musica
per sensibilizzare
su un tema che fa paura”

Concetti solari nell’emergenza
Nel realizzare il filmato ci siamo voluti allontanare di proposito dalle atmosfere tristi e pesanti in cui molto spesso si muovono i concetti di malattia, donazione, trapianto. Ma abbiamo scelto di farlo con le immagini, concettualmente ‘solari’, estremamente positive. Con la durezza delle parole finali, invece, abbiamo voluto sottolineare l’emergenza della situazione attuale, in cui troppo spesso non si pensa alla malattia e all’importanza del donare. Un messaggio per tutti ma soprattutto per i giovani che, per primi, rappresentano il futuro e la possibilità di cambiamento dei radicati atteggiamenti di chiusura e paura verso la donazione, che sia di sangue, di organi o di midollo osseo. Una paura spesso dettata dall’ignoranza in materia di donazione, ma anche da una profonda indifferenza nei confronti di chi è in attesa di un puro atto d’amore per continuare a vivere. E ciascuno di noi, nella sua unicità, può ridare i sogni e la speranza a chi ha trovato sulla sua strada la malattia. Il destino, a volte, si può cambiare. Grazie al cuore

Roberta Miconi
Post recenti

Inizia a digitare e premi Enter per effettuare una ricerca