Associazione Donatori di Midollo Osseo

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Totam rem aperiam, eaque ipsa quae ab illo inventore veritatis et quasi architecto beatae vitae dicta sunt.

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Perché donare il midollo osseo e le cellule staminali emopoietiche (CSE)?

Il trapianto di Midollo Osseo e di Cellule Staminali Emopoietiche permette di curare molte malattie del midollo osseo, del sangue e del sistema immunitario altrimenti incurabili: leucemie, linfomi, mielomi, talassemie, disordini congeniti dell’pediatrica e, in casi particolari, malattie autoimmuni e tumori solidi.

Perché servono molti donatori?

Per il trapianto di Midollo Osseo e di Cellule Staminali Emopoietiche è ASSOLUTAMENTE NECESSARIO che ci sia una compatibilità tissutale (ovvero una eguaglianza a livello dei geni del sistema di istocompatibilità , o ‚”HLA”) tra paziente e donatore, ovvero la “somiglianza” genetica indispensabile per il buon esito del trapianto.
La compatibilità genetica è ESTREMAMENTE RARA: si verifica una volta su quattro (25%) tra fratelli e sorelle (mai tra genitori e figli o tra zii e cugini!) e addirittura 1 su 100.000 (0,001%) tra individui non consanguinei.

Chi può candidarsi come donatore di CSE?
Vuoi diventare donatore? Ecco i requisiti:
– avere un’età compresa tra i 18 e 35 aani
– Avere un peso corporeo di almeno 50 kg.
– Godere di buona salute
La disponibilità del donatore rimane valida fino al raggiungimento dei 55 anni.
Perché non si può donare dopo i 55 anni?

È una legge dello stato italiano a tutela del donatore e del paziente.

Dopo i 55 anni infatti è possibile che un donatore abbia patologie (cardiologiche, per esempio) per le quali non è opportuno che si sottoponga alla procedure di donazione.

Inoltre andare a ritrovare un donatore iscritto magari 20-30 anni prima, informarlo nuovamente e studiare la sua situazione clinica nel dettaglio può richiedere diversi giorni. Se poi egli non risulta idoneo, il risultato finale è una perdita di tempo prezioso. Per un paziente bisognoso, infatti, anche una sola settimana di ritardo può in alcuni casi influenzare la prognosi finale.

La regola dei 55 anni ovviamente non vale per i donatori familiari (fratelli HLA-identici), che vengono studiati per la loro idoneità indipendentemente dall’età anagrafica.

Come si diventa donatori?

Basta compilare un questionario anamnestico sullo stato di salute generale e sottoscrivere il consenso informato. Il Medico ematologo/trasfusionista valuta, in base alle risposte date al questionario, l’idoneità all’iscrizione.

Se viene riconosciuta l’idoneità si procede o con un semplicissimo prelievo di materiale biologico (sangue o saliva, secondo le circostanza).

Non occorre impegnativa medica, basta presentare la tessera sanitaria e/o un documento d’identità. Per il prelievo di sangue non è necessario il digiuno.

Il campione di sangue o di saliva viene analizzato per ottenere la tipizzazione HLA del potenziale donatore che, da quel momento, sarà ufficialmente iscritto al Registro Italiano Donatori di Midollo Osseo (IBMDR).

Nel Registro vengono conservati i dati relativi alla tipizzazione, indispensabili per individuare la compatibilità tra donatore e ricevente. La privacy del donatore è però protetta da anonimato (il donatore è infatti identificato da un codice) e solo il medico del Centro Donatori che ha arruolato il donatore conoscere il suo vero nome e le sue generalità.

In caso di riscontro di un primo livello di compatibilità con un paziente che ha indicazione ad eseguire un trapianto di midollo, il donatore è richiamato per per effettuare indagini più approfondite con l’obiettivo di confermare la compatibilità con il paziente, e valutare in modo adeguato la sua idoneità alla donazione stessa.

Il potenziale donatore di Cellule Staminali Emopoietiche, quindi, si iscrive e resta in attesa di chiamata che avverrà soltanto nel caso di compatibilità con un paziente. Non si sa se verrà chiamato, non si sa quando e non si sa per chi.

La disponibilità vale solo per pazienti italiani?

No, La donazione non ha limiti geografici, è volontaria, gratuita ed anonima.

L’IBMDR è collegato con gli altri registri nazionali, a costituire un enorme database mondiale di donatori.

Come si possono donare le celule staminali emopoietiche?
  • CON PRELIEVO DA MIDOLLO OSSEO
  • CON PRELIEVO DA SANGUE PERIFERICO

NOTA: Le donne che partoriscono possono scegliere di donare il SANGUE DEL CORDONE OMBELICALE, che normalmente verrebbe scartato, ma che è estremamente ricco di CSE. Il cordone donato a scopo solidaristico viene congelato e tenuto in una banca cordonale a disposizione di eventuali pazienti bisognosi.

Chi decide la modalità di donazione?

Al momento dell’iscrizione al Registro si richiede una inziale ipotesi di scelta tra una delle due modalità, scelta che rimane però solo indicativa fino al momento della donazione effettiva.

La scelta definitiva dipende dalle indicazioni del trapiantologo in base alle necessità del paziente e dalla disponibilità e dalla idoneità del donatore, valutata dal medico del Centro Donatori.

La scelta iniziale non è quindi vincolante.

Quante volte si può donare?

È stato dimostrato scientificamente che è possibile effettuare in sicurezza più di una donazione CSE.

Il Registro Italiano (IBMDR), in collaborazione con il Gruppo Italiano Trapianti Midollo Osseo (GITMO), ha stabilito comunque che i donatori volontari possano donare per un solo paziente del registro. Solo in rari casi è possibile un’ulteriore donazione a favore dello stesso paziente.

Questa seconda donazione può riguardare:

1) nuovamente le cellule staminali emopoietiche (in caso di mancato attecchimento del midollo donato)

2) Linfociti, ovvero cellule del sangue effettrici del sistema immunitario (in caso di rischio di ricomparsa della malattia).

La seconda donazione è regolata da precisi criteri a tutela del donatore, che non è comunque obbligato ad accettarla.

La scelta di permettere una sola donazione per il Registro è anche a tutela di una eventuale donazione successiva per un familiare. Per i famigliari si rimane sempre e comunque disponibili.

È possibile conoscere il ricevente?

No. La legge italiana prevede la tutela della privacy del donatore e del ricevente.

Il Centro Donatori, però, può fornire alcune indicazioni di base sul paziente, affinché il donatore possa figurarselo (fascia di età, sesso, tipo di patologia di cui soffre, se italiano o straniero).

Inoltre è possibile, sempre tramite il Centro Donatori, scrivere/ricevere lettere e messaggi di augurio e/o di ringraziamento, pur senza essere identificabili reciprocamente.

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  • Rita Malavolta
    Rita Malavolta Presidente

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