Un’ondata di solidarietà per Stefano Scandurra
Code al centro trasfusionale da parte di potenziali donatori di midollo osseo 6mila iscritti al gruppo fb, la sorella ringrazia: non mi aspettavo una cosa del genere
Un’ondata di solidarietà ha travolto i piombinesi. L’appello sul Tirreno di Daniela Scandurra per il fratello Stefano, malato di leucemia linfoblastica acuta e costretto a sperare in un trapianto di midollo osseo, ha coinvolto tutta la città.
Centinaia le condivisioni dell’articolo pubblicato sulla nostra pagina Facebook, tantissimi i messaggi di sostegno. Sul più diffuso social network è stato creato il gruppo “#iostoconstefano” che ieri pomeriggio contava oltre 6mila iscritti.
La solidarietà non si è però fermata al web e non è rimasta solo formale. Tante le telefonate arrivate alle associazioni, almeno un centinaio le persone che si sono rivolte al centro trasfusionale di Villamarina per la tipizzazione necessaria a verificare l’eventuale compatibilità, circa settanta le nuove adesioni all’Admo.
«In due giorni siamo stati subissati dalle richieste di informazione – afferma Francesca Ravasco, presidente dell’associazione donatori sangue Fratres Piombino, con sede in piazza Manzoni – La gente vuol conoscere le modalità della donazione, i requisiti. Piombino ha risposto in modo forte all’appello per Stefano».
Anche il telefono dell’Avis squilla di continuo. «Come sempre i piombinesi quando c’è un’emergenza si fanno trovare pronti – dicono dall’associazione con sede in via della Repubblica – Tanti, oltre al midollo osseo, hanno chiesto informazioni per donare il sangue, e questo è un bene. In generale è importante non fermarsi all’ondata delle emozioni, perché ogni giorno ci sono tanti Stefano in tutto il mondo».
Una solidarietà diffusa che confermano anche dal centro trasfusionale di Villamarina: «Il 70% delle persone che si sono presentate per la donazione del midollo hanno chiesto di donare anche il sangue – spiega il dottor Fabrizio Niglio, responsabile della sezione trasfusionale di Piombino – In questi ultimi due giorni sono arrivate tante persone, e sta a noi fare filtro in base all’età e non solo. È bene sottolineare comunque che chi fa la tipizzazione e si iscrive nella banca dati mondiale non lo fa tanto o solo per Stefano ma per un gesto umanitario a 360 gradi. Recentemente è capitato che un italiano donasse il midollo a un abitante di Seattle, e un tedesco a un bambino di Prato».
Fermo restando che ogni chiarimento su possibilità e requisiti debba essere richiesto direttamente alle associazioni e al centro trasfusionale, vale la pena fare chiarezza sull’età massima per donare il midollo. Sul sito dell’Admo Toscana viene riportato come limite 35 anni, e lo stesso dottor Niglio spiega che, pur non essendoci ancora a livello regionale un termine fisso, è questa l’età sulla quale ci si orienta, «ma per casi di emergenza si può arrivare fino a 37 anni. Comunque noi ascoltiamo e siamo disponibili con tutti».
Naturalmente i più felici di questa gara di solidarietà sono Stefano Scandurra e la sorella Daniela. «Siamo felicissimi – dice Daniela – Non ci saremmo mai aspettati tutto questo sostegno. Ho ricevuto tantissime telefonate, compresa quella di Alessandro Baldi, presidente
dell’Ail Livorno, che ha promesso di venire a trovare Stefano». Che intanto è sempre in ospedale a Lido di Camaiore, seguito dallo staff del reparto di ematologia del Santa Chiara di Pisa. Ha iniziato ieri la prima seduta di chemioterapia che dovrebbe anticipare il trapianto di midollo.