Una “nuova terapia” per diventare donatori: a scuola

 In DONARE, Un po' di noi agli altri

Abitualmente, chi desidera diventare potenziale donatore ADMO deve recarsi presso uno dei Centri ospedalieri della città di Torino (nel caso della regione Piemonte), in cui viene effettuato il prelievo del campione di sangue  necessario per l’esame genetico della tipizzazione tissutale HLA, indispensabile per la prima verifica di compatibilità tra potenziali donatori volontari di midollo osseo e malati di leucemia o di altre malattie oncoematologiche in attesa di trapianto.

Da più di un decennio il Settore Promozione Salute della Direzione Sanità del Piemonte gestisce, in collaborazione con le Asl e le associazioni di volontariato del settore, il progetto ‘Porgi una mano, qualcuno ha bisogno di te’ per la sensibilizzazione dei giovani studenti maggiorenni sui temi della solidarietà sociale e, in modo particolare, per le donazioni da vivente di sangue e midollo osseo.

L’allarme per la riduzione dei nuovi iscritti e l’invecchiamento del Registro nazionale italiano dei potenziali donatori di midollo osseo (IBMDR) è stato recepito da ADMO Piemonte Rossano Bella, che ha lanciato – in questo frangente – un’iniziativa sperimentale per facilitare la procedura di iscrizione dei giovani studenti, desiderosi di entrare a far parte del Registro stesso. Dopo aver partecipato all’incontro formativo organizzato a marzo del 2011 dal referente alla salute dell’Asl Torino3, il dottor Lorenzo Mina, gli studenti del quinto anno del Curie hanno avuto modo di riflettere sul valore della donazione di midollo osseo e sulla poco nota ma reale possibilità di salvare una vita umana, spesso quella di un bambino, con questo semplice gesto.

Con grande senso civico e tenacia, considerando anche l’infuocato periodo pre-maturità, i giovani donatori della scuola di Grugliasco hanno accolto l’appello di ADMO dopo essersi informati in modo più approfondito, anche tramite internet, e aver scambiato varie e-mail con la segreteria regionale dell’Associazione. Hanno quindi sostenuto un colloquio di circa quindici minuti con la responsabile del Registro regionale piemontese, la dottoressa Norma Ferrero, e – questa la vera novità – hanno effettuato il prelievo del DNA necessario per entrare nel database dei donatori, attraverso il kit per la raccolta di un campione di saliva.

Da parte di ADMO, un ringraziamento va a tutti coloro che hanno permesso lo svolgersi delle varie fasi di questo progetto e, fra questi, il preside dell’istituto, professor Massaia, e la vicepreside Emanuela Scardicci per la disponibilità mostrata. Ovviamente, l’augurio è di poter riproporre e consolidare l’iniziativa con il nuovo anno scolastico, estendendola ad altre Asl del Piemonte.

Raffaella Brunel
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