Progetto ADMO, un pugno alla leucemia
Anche il pugile Matano, come segno di amicizia con lo stilista Ferrari, si è iscritto alla banca dati per donare il midollo osseo
‚ÄúUn pugno alla leucemia‚Äù √® lo slogan pensato da un gruppo di amici che hanno scelto di attivarsi in prima persona per cercare di aprire una finestra su un mondo ancora troppo sconosciuto: quello dell’ADMO, associazione donatori midollo osseo.
Ieri mattina nella sede ferrarese di Corso Giovecca, il pugile Marcello Matano, lo stilista Francesco Ferrari, il pr Matteo ‚ÄúPupi‚Äù Milani e l’amico Alessandro Quaglio, hanno incontrato Maria Teresa Grappa, referente di¬†ADMO Ferrara. Il pugile si √® ufficialmente iscritto alla banca dati dei donatori di midollo osseo, un gesto importante per il mondo sportivo locale e non solo.
¬´Quando ho saputo la storia del mio amico Francesco – racconta Matano – mi sono interessato al contesto e ho scelto di far parte della banca dati. Entrare in questa rete non costa nulla, in pi√π, il tuo contributo pu√≤ essere fondamentale perch√© grazie a una tua donazione si potrebbero salvare delle vite¬ª.
Il rapporto di compatibilità è di uno a centomila quindi le possibilità concrete di effettuare una donazione o di trovare il midollo osseo giusto sono rare, è vero, ma è anche vero che più persone scelgono di entrare a far parte di questo mondo e più si aprono spiragli per altre. Una volta entrati a far parte della banca dati non si può scegliere a chi donare il proprio midollo, si tratta dunque di un gesto di altruismo universale.
¬´Penso che essere a disposizione di tutti sia un gesto importante e sincero. √à molto pi√π quello che dai rispetto a quello che perdi e allora mi sono detto: se per salvare una vita serve cos√¨ poco, perch√© non provarci?¬ª. Il pugile, due volte campione italiano dei pesi super welter e detentore dell’Ibf intercontinentale, con il suo impegno sociale concreto pu√≤ aprire una breccia importante nel mondo dello sport e invitare anche altri a seguire le proprie orme. Alessandro, che ha effettuato il trapianto lo scorso luglio, spiega: ¬´Pi√π che impaurito ero curioso. Curioso di sapere come sarebbe andata, cosa sarebbe cambiato e come mi sarei sentito dopo. A donarmi il midollo osseo compatibile √® stato un americano di 44 anni ma non so nient’altro perch√© in questo ambiente vige l’anonimato. Io – prosegue – vivo in questo ‚Äútunnel‚Äù dal 2011 e appena mi hanno chiesto di raccontare la mia esperienza ho accettato subito. Penso sia importante diffondere il pi√π possibile l’Admo e la banca dati mondiale, visto che sono ancora realt√† ai pi√π sconosciute¬ª. Il pr ‚ÄúPupi‚Äù sta cercando di organizzare un evento in collaborazione con le discoteche sparse nel Ferrarese: ¬´Vorremo invitare pi√π gente possibile a un incontro informativo; sarebbe bello, istruttivo e costruttivo per moltissimi giovani conoscere l’Admo e ci√≤ che fa quotidianamente¬ª. Il giovane stilista Ferrari, momentaneamente pare non abbia bisogno di un trapianto di midollo ma ¬´mi rassicura sapere che da qualche parte nel mondo potrebbe esserci una persona pronta a privarsi di qualcosa di suo per me. Sono come finestre aperte sul futuro. Pensare a un trapianto – conclude Francesco – un po’ mi spaventa ma allo stesso tempo mi da anche forza perch√© tante persone che conosco hanno affrontato con determinazione la malattia e alla fine hanno vinto¬ª.