Il senso del dono
Il privilegio più grande che abbiamo è la libertà di scegliere.
Tendiamo a darlo per scontato e ce ne dimentichiamo finché sulla nostra strada non troviamo qualcuno che ha perso questo privilegio e che altro non ha se non una speranza. Questa speranza, per chi è malato di leucemia, si chiama “gemello genetico” e ognuno di noi può esserlo con un piccolissimo gesto: iscriversi all’ADMO.
Ho donato il midollo dalle creste iliache nel 2015, a distanza di quasi 20 anni dall’iscrizione al registro, un lunedì mattina di una bellissima giornata invernale. Il percorso che mi ha portato dalla “chiamata” alla donazione è stata un’altalena di emozioni: stupore e paura, felicità e speranza. Ma soprattutto la costante sensazione che stavo facendo qualcosa di davvero utile, di veramente tangibile.
Non so a chi sia andato il mio midollo, ma mi piace pensare che ci sia qualcuno che, da qualche parte nel mondo, oggi sorride pensando che le speranze non sono poi vane. E in fondo è questo il vero senso del dono: darsi incondizionatamente e senza interesse. Che non vuol comunque dire avere nulla in cambio: io dalla donazione sono uscito più ricco, più consapevole e straordinariamente più forte.
Enrico