«Dona il midollo e diventa un eroe», l’invito dei Lions
PAVIA. «Diventa donatore di midollo osseo, diventa anche tu un eroe sconosciuto». È l’invito dei Lions che hanno organizzato per il 16 aprile al Broletto a partire dalle 9.30 una giornata di studio per spiegare perché è importante iscriversi al registro donatori.
«Esiste la possibilità di fare qualcosa di reale ed importante per tutte le persone affette da malattie ematologiche – spiega la presidente Daniela Capelli, referente distrettuale Lions che modererà con Paolo Bini – Donare il midollo osseo non è una pratica dolorosa e non comporta effetti collaterali dannosi ma, può contribuire a salvare una vita». Interverranno Gaetano Filice (Malattie infettive), Emilio Paolo Alessandrino (unità operativa semplice Trapianto di midollo), Marco Zecca (Oncoematologia pediatrica), Annamaria Pasi (Immunogenetica) e Arianna Valle dell’Admo.
Al San Matteo i trapianti di midollo sono cominciati nel 1985 e se ne fanno circa 100 all’anno. «Spesso – spiega Alessandrino, tra i fondatori dell’Admo – sono l’unica speranza per chi ha patologie oncoematologiche».
Un primo chiarimento: non è il midollo spinale che si dona, ma le staminali contenute nelle ossa del bacino, oppure nel sangue periferico o, ancora, nel cordone ombelicale. «Le sellule staminali emopoietiche sono il seme che va messo nel paziente – spiega Alessandrino – Il midollo infatti produce globuli bianchi, rossi, piastrine. Se si ammala con il trapianto si riesce a riportare il meccanismo in equilibrio». Nel 65% dei casi si può guarire, se si trova un donatore e la malattia è in remissione, se la malattia è avanzata la percentuale si abbassa dal 15% al 30%.
«Attualmente – chiude Alessandrino – crescono sempre più i trapianti fatti con le staminali del sangue periferico. Ma per i trapianti con cellule staminali aploidentiche, identiche a quelle del ricevente solo a metà, sugli adulti utilizziamo ancora le staminali midollari».
