Boom di donatori di midollo osseo: in Emilia Romagna il record

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L’associazione Admo: nel 2015 cinquemila nuovi iscritti, il dato pi√π alto in Italia. Tra loro sempre di pi√π sono giovani tra i 18 e i 25 anni: un esercito indispensabile per curare le leucemie

BOLOGNA – “Donate, donate, donate”. Lo chiedono i medici, lo spiegano i volontari che dedicano ogni minuto libero nelle piazze e nelle scuole, lo testimoniano i pazienti vivi grazie a un trapianto. E gli appelli non sono inutili: aumentano in Emilia-Romagna i donatori di midollo osseo, grazie ai quali si possono dare speranze di guarigione alle persone affette da malattie come la leucemia, i linfomi, il mieloma e altre neoplasie del sangue. L‚Äôanno scorso ben 5.090 persone hanno detto s√¨ e sono state inserite nel registro regionale, la percentuale di nuovi iscritti pi√π alta in Italia. Il 70% di loro √® giovanissimo e ha tra i 18 e i 25 anni, grazie a una grande campagna di sensibilizzazione dell‚ÄôAdmo (associazione donatori midollo osseo), che ha sede al Sant‚ÄôOrsola e fa di questo tema il proprio cavallo di battaglia.

“Il trapianto di midollo osseo √® l‚Äôunica terapia che pu√≤ guarire malattie oncoematologiche come la leucemia ‚Äì spiega Francesca Bonifazi, medico all‚ÄôEmatologia del Sant‚ÄôOrsola ‚Äì. La sola chemioterapia, infatti, toglie gran parte della malattia ma non guarisce del tutto. Ma se dopo avviene il trapianto di cellule staminali, il nuovo sistema immunitario uccide le cellule cattive. E si guarisce per sempre”. Purtroppo possono esserci casi di rigetto, a volte drammatici, che la Bonifazi studia da tempo per cercare di ridurre.

Oggi è sempre più raro che il trapianto di midollo avvenga tra consanguinei, ad esempio tra fratelli. Sempre più spesso si fa ricorso ai registri: nazionali, europei, mondiali. Una grande rete internazionale collabora per mandare il midollo osseo, carico di cellule staminali emopoietiche, da una parte all’altra del pianeta in base alle compatibilità dei pazienti. Spiega l’Admo che la probabilità che due persone non consanguinee siano compatibili per il trapianto è bassissima: una ogni 100mila. Per questo servono i registri: più persone sono disponibili a donare, più si alza la possibilità per il paziente di trovare il midollo osseo di cui ha bisogno.

L’Emilia-Romagna fa la sua parte. I donatori potenziali presenti nel registro sono 47mila e oltre cinquemila si sono aggiunti l’anno scorso (350mila in Italia). Quelli effettivi, che si sono già sottoposti al prelievo in regione, sono 280. Per quanto riguarda i trapianti realizzati, invece, nel 2015 quelli da donatore volontario sono stati 736 in Italia e 41 al Sant’Orsola. Il balzo in avanti di donatori nel 2015 è dovuto in particolare alle campagne dell’Admo tra i ragazzi e alla guerra contro la burocrazia
per arruolare nuovi iscritti: “Per rendere il percorso pi√π snello, raccolta la disponibilit√† dei potenziali donatori abbiamo scelto di fare i test su campioni salivari. E abbiamo concentrato gli esami al Sant‚ÄôOrsola tagliando tempi e costi” dice la presidente Rita Malavolta. E mentre il direttore del policlinico Mario Cavalli ringrazia i volontari, il governatore Stefano Bonaccini promette una ulteriore riorganizzazione per migliorare il sistema.

http://bologna.repubblica.it/cronaca/2016/05/10/news/boom_di_donatori_di_midollo_osseo_in_emilia-romagna_il_record-139454880/

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